martedì 4 marzo 2025

Il casco italiano MSA Gallet F1SF dell'Aeronautica Militare italiana






Il Servizio Antincendi dell’Aeronautica Militare Italiana si prefigge gli obiettivi di salvare la vita dei piloti, dei membri degli equipaggi di volo e dei passeggeri coinvolti negli incidenti di volo che dovessero verificarsi all’interno dell’Aeroporto, nelle sue immediate vicinanze ed oltre, se autorizzati; combattere gli incendi che dovessero svilupparsi sugli aeromobili incidentati al fine di limitarne i danni; combattere gli incendi che dovessero svilupparsi su infrastrutture, depositi esterni e mezzi dell’Aeroporto; può inoltre fornire supporto alle Autorità Civili, quando richiesto. Dato gli esigui interventi che sono chiamati ad effettuare, dovuti alla costante prevenzione, all’alta professionalità del personale navigante e all’affidabilità degli stessi aeroplani, più elevata rispetto a qualche decennio fa, gli operatori antincendi devono continuamente addestrarsi in simulazioni di incidenti aerei, interventi nelle infrastrutture e svolgere regolarmente una serie di corsi relativi al primo soccorso sanitario, alla prevenzione incendi e tanto altro ancora: per certi versi è un lavoro affascinante che si svolge a stretto contatto con la realtà operativa dell’Aeroporto. Periodicamente tutti gli specialisti A/I per mantenere la qualifica devono effettuare le cosiddette “Prove a Fuoco” con le varie attrezzature antincendio a disposizione: il personale antincendio di reparti aerei, per svolgere tale delicatissimo compito, frequenta uno specifico corso di specializzazione e deve obbligatoriamente utilizzare apposite attrezzature adibite sia alla protezione della propria persona, sia al raggiungimento dell'obiettivo a cui è richiamato, ovvero salvare delle vite umane in caso di incendio a bordo di aeromobili. Gli specialisti antincendi addetti al salvataggio dei piloti sono chiamati "salvatori" e non tutti gli operatori antincendi vengono scelti per questo ruolo. Periodicamente si fanno delle prove e quelli ritenuti idonei vengono assegnati a questa mansione particolare, tra i ruoli di marescialli, sergenti e truppa, inquadrati in una struttura piramidale ma in cui conta moltissimo anche l’esperienza. Parte del personale Antincendi è inoltre qualificato come operatore MIMMS (Major Incident Medical Management and Support) atto ad ottenere i massimi i risultati in fatto di procedure di soccorso e interazione con i servizi di emergenza civili, in caso di incidente aereo, calamità naturale oppure attacco terroristico.

All'aeroporto di Roma Ciampino c'è il 31 Stormo dell'Aeronautica Militare, ed il lavoro dei suoi uomini non è soltanto quello di trasportare in giro per il mondo le massime autorità di Stato e anche il Papa: ci sono anche i voli di emergenza sanitaria, le missioni di soccorso per il trasporto di cittadini in pericolo di vita o di organi per trapianti, o il recupero di militari feriti all'estero. I voli-ambulanza hanno precedenza assoluta: per questi voli c'è sempre un aereo pronto, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno: un Falcon 50, dotato di tre motori jet e nove posti a sedere, può montare una o due barelle, ed ha sette ore di autonomia, mentre Il Falcon 900 Easy, più moderno e capiente, che ha un sollevatore per barelle, prese per ossigeno e per culle termiche, ha anche una maggiore autonomia di volo. La scelta viene effettuata in base alle caratteristiche del servizio che deve essere svolto e del tipo di infrastrutture di decollo e atterraggio, oltre alla distanza tra gli obbiettivi. Ciampino ha una situazione particolare, essendo un aeroporto "misto" (non è il solo, vedi Pisa) cioè aperto sia al traffico civile che militare; per questo sono stati stipulati accordi di collaborazione fra vigili del fuoco e aeronautica per una fattiva collaborazione in caso di emergenze, in base alla cui natura (civile o militare) si stabilisce chi ha il comando delle operazioni con la possibilità di chiedere supporto all'altro ente.

Il casco in collezione è il MSA Gallet nella versione SF con visiera aggettante, modello simile a quelli di Amsterdam e Vienna; è un elmetto di protezione antincendio progettato per le squadre di vigili del fuoco di tutto il mondo in caso di incendi strutturali (SF sta infatti per Structural Firefighting): è dotato di interfacce integrate su entrambi i lati che lo rendono una piattaforma flessibile di protezione del capo con i vari tipi di accessori. La calotta è in poliammide iniettata ad elevata temperatura, con imbottitura di assorbimento urti in poliuretano con strato in lana/aramide, bardatura e sottogola con cinghie in aramide, cuoio, poliammide, policarbonato; vi sono differenti interfacce (maschera per autorespiratore e accessori) in policarbonato/poliammide, 3 posizioni di regolazione per la maschera dell’autorespiratore, protezione nucale in tessuto alluminizzato (testata secondo EN469). Lo schermo facciale è disponibile sia trasparente che dorato, ed è possibile dotarlo di occhiali da taglio trasparenti con il comando di abbassamento comandabile dall’esterno senza dovere avvicinare le mani, che potrebbero essere contaminate, al volto. Ha numerosi accessori opzionali quali la lampada XP a sicurezza intrinseca ATEX, adesivi riflettenti (gialli, rossi o blu), protezione nucale avvolgente in lana, il coprielmetto antifiamma per le esercitazioni nella camera flashover e la pratica borsa protettiva di trasporto, oltre ad un sistema di comunicazione via radio integrato, vedi Vienna. È commercializzato nei colori: bianco, giallo, nero, rosso, blu, nichelato, arancione, ed è omologato secondo la norma UNI-EN443 tipo B. è in via di sostituzione con il modello successivo XF, visto nel post precedente su Parigi.

La collezione è presente su Instagram

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