Il casco cinese di Pechino

La Cina, con un oltre un miliardo e trecentomila persone, è il maggiore Paese del mondo, motore economico dell'ultino decennio oltre che nazione ricchissima di cultura millenaria, paesaggi meravigliosi e orizzonti infiniti. La città di Pechino (Beijing) è abitata da più di diciassette milioni di abitanti, con oltre 2500 grattacieli, è attraversata nove differenti linee di metropolitana, sei tangenziali, e moltissime linee ferroviarie; possiede diversi comprensori industriali e produttivi ad elevatissimo rischio di incendio, oltre a beni storici monumentali di fondamentale importanza per la Cina intera. Capitale politica, culturale ed educativa della Repubblica Popolare Cinese, mentre il primato economico e demografico appartiene a Shanghai.

La Brigata Generale di Pechino è il corpo di pompieri che difende la città dagli incendi. E’composta di circa 4500 uomini inquadrati in questa unità di “polizia armata del Popolo” sotto l’autorità diretta del Prefetto di Polizia della capitale; al suo comando vi è un colonnello coadiuvato da un ingegnere capo ed un commissario politico. I pompieri sono militari, in buona parte reclute in servizio di leva della durata di tre anni, durante i quali ricevono un continuo addestramento molto duro.

Il pompiere cinese è dotato di equipaggiamento efficace ma molto semplice; in quest’ottica è costruito anche il casco in collezione, in policarbonato verde khaki con un pittoresco fregio adesivo frontale; l’ala paracollo posteriore è estroflessa a somiglianza del buon vecchio Mispa italiano, di cui lontanamente ricorda la forma. Ha un interno in plastica con sottogola, una visiera in policarbonato trasparente che scorre all’interno dell’elmo, come quello giapponese (vedi post relativo), a cui lo accomuna anche il paracollo in tessuto verde brillante, dello stesso colore della divisa, chiuso sul davanti da una striscia di velcro. Non sono presenti predisposizioni per attacchi maschera o sistemi radio o di illuminazione.