venerdì 18 aprile 2025

Il casco palestinese Pacific F3 di Nablus

 






Mi rendo conto di affrontare un argomento sensibile e divisivo, ma questo è il mio blog e rivendico il diritto di esprimere la mia opinione, sempre sottolineando che i pompieri, anche in virtù della loro missione universale di salvataggio, sono al di sopra delle parti e dei conflitti. Il 23 marzo scorso, durante una missione di salvataggio, c’è stato il drammatico assassinio di quindici operatori di soccorso, tra paramedici, medici e Vigili del Fuoco uccisi a freddo e senza pietà né rispetto per le basilari regole di guerra, che tutelano i veicoli con vessilli ed insegne di soccorso mentre con sirene e lampeggianti accesi si recavano a prestare aiuto, come fanno da sempre ed in ogni luogo: questo ennesimo atto intollerabile non può e non deve passare sotto silenzio. Questo post vuole quindi essere un omaggio ai colleghi morti in quell’occasione ed alle decine di altri bombardati, fucilati, arrestati, picchiati e torturati dal brutale esercito invasore, che agisce in spregio alle Leggi internazionali ed a molteplici risoluzioni dell’ONU. Coraggio fratelli di soccorso!

Nablus è una delle più grandi città della Cisgiordania, in Palestina, con una popolazione di 156.906 abitanti (2017). È situata a circa sessanta chilometri a nord di Gerusalemme tra il monte Ebal e il Garizim, è ricca di monumenti e di storia: fu fondata dai Romani nel 72 e venne chiamata Flavia Neapolis. Dopo la conquista araba avvenuta nel 636, il nome fu arabizzato in نابلس‎ (Nābulus); successivamente i crociati la chiameranno Napoli e diventerà una delle principali città del Regno di Gerusalemme. Fu sede dell'omonimo concilio del 1120 e vi risiedette la regina Melisenda di Gerusalemme dal 1150 al 1161. Gli Ayyubidi guidati da Saladino conquistarono Nablus nel 1187 e, nonostante la diffusione dell'Islam, la popolazione rimase comunque cristiana. Nel 1202 la città verrà distrutta dai crociati stessi e in seguito riedificata da parte degli Arabi, oggi la popolazione è araba. Nota per una produzione storica di lane, olio e saponi, fu il più rilevante nucleo commerciale della Samaria, è capoluogo del Governatorato omonimo, costituito da 56 villaggi per una popolazione totale di 388.321 abitanti. È stata occupata dall'esercito israeliano durante la guerra dei sei giorni, dal 1995 è controllata dall'Autorità Nazionale Palestinese a seguito dell'accordo Oslo II. Da allora, è divenuta progressivamente la capitale economica della Palestina. La città comprende l'Università nazionale "al-Najāḥ", la più grande università palestinese, ed è sede della Nablus Public Library. Ospita inoltre il mercato azionario palestinese ed i centri delle società di telecomunicazioni palestinesi. Nel primo venerdì di Ramadan l’esercito israeliano ha assaltato e incendiato profanandola la moschea di Al-Nasr, monumento storico della Città Vecchia di Nablus, distruggendo gli alloggi dell’imam. Secondo testimoni, i soldati avrebbero anche impedito ai Vigili del Fuoco di intervenire per spegnere le fiamme. Non è stata l’unica moschea ad essere attaccata: durante il raid di Nablus i militari hanno preso d’assalto sei luoghi di culto. Il direttore delle dotazioni della città, durante un sopralluogo insieme al sindaco e al governatore, ha dichiarato che attacchi del genere non avvenivano dalla Nakba del 1948 e che riflettono il disprezzo israeliano per le norme religiose, morali e internazionali. Secondo l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi, i campi profughi della Cisgiordania settentrionale sono stati quasi completamente svuotati dei loro residenti. Jenin, Tulkarem e Nur Shams sono stati attaccati e vandalizzati dall’esercito israeliano dal 21 gennaio, quando Tel Aviv ha deciso di lanciare una imponente operazione militare nella Cisgiordania occupata. La tensione è palpabile nella West Bank, dove almeno 930 Palestinesi sono stati uccisi e quasi 7.000 sono stati feriti negli attacchi perpetrati dall’esercito israeliano e dai coloni illegali dall’inizio delle ostilità del 7 ottobre 2023. A luglio del 2024 la Corte internazionale di Giustizia ha dichiarato che l’occupazione di Israele della West Bank e di Gerusalemme est è contraria al diritto internazionale e richiesto lo sgombero degli insediamenti illegali, senza averne riscontro.

Nablus è una delle pochissime città della West Bank ad essere dotata di un Corpo di Vigili del Fuoco, qui istituiti nel 1958 e parte integrante della Municipalità di Nablus. Il primo equipaggio per lo spegnimento degli incendi in Cisgiordania era composto da cinque membri e da un solo veicolo di soccorso. A causa della mancanza di autopompe nella zona palestinese della Valle del Giordano, compresa Gerico, il dipartimento ha prestato i suoi servizi coprendo il distretto di Nablus e l'intero governatorato circostante fino al 1986. Dato il ruolo vitale e indispensabile di questo dipartimento, i consigli comunali che si sono succeduti hanno voluto migliorarlo per far fronte alla rapida crescita industriale e architettonica della città. Nel 1994 è stata inaugurata una Caserma dei vigili del fuoco ideale per servire la città e le città circostanti e per essere la scuola di base per lo spegnimento degli incendi; l'attuale Comando di Nablus impiega 70 uomini che lavorano 24 ore su 24 per servire gli abitanti della città. Nel 1995 è stata costruita una sede distaccata nella parte orientale della città per servire la zona industriale, i campi profughi e le aree popolate adiacenti, e nel 1997 è stata costruita un'altra sede nella parte occidentale di Nablus per servire rapidamente l'area occidentale e meridionale. I membri della Brigata dei Vigili del Fuoco di Nablus hanno acquisito una lunga esperienza pratica affrontando gli eventi drammatici delle successive ondate di violenza che si susseguono fino dalla prima Intifada del 1987. Nel corso degli anni hanno seguito corsoi di formazione e di addestramento pratico nei settori dello spegnimento e delle operazioni di soccorso in diversi Paesi esteri, come Turchia, Italia, Israele, Giordania, Egitto e Francia. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco dispone di tredici veicoli di spegnimento, sei autopompe, tre veicoli di soccorso, due autobotti di rifornimento idrico, un'ambulanza ed un'autoscala di 33 metri di altezza. I compiti e le responsabilità del Dipartimento dei Vigili del Fuoco non si limitano allo spegnimento degli incendi, ma si estendono anche alle operazioni di soccorso in caso di incidenti stradali, catastrofi naturali e altri tipi di incidenti. Il Dipartimento ha creato una divisione di consulenza e sensibilizzazione che svolge sessioni di formazione presso scuole, abitanti e istituzioni locali. È stata inoltre avviata un'altra divisione per la prevenzione degli incendi, in particolare nelle fabbriche e nei negozi commerciali.

Il casco in collezione è il neozelandese Pacific modello F3, dotato di una calotta composita rinforzata in Kevlar® e fibra di vetro DuPont™. Al suo interno è presente una imbottitura interna in poliuretano a protezione del cranio che non solo offre un'eccellente protezione dagli urti e dalle penetrazioni, ma offre anche una protezione dagli impatti di decelerazione e dagli impatti laterali: è nella colorazione bianca da ufficiale; inoltre sulla parte anteriore c’è la classica visiera in policarbonato trasparente sollevabile per riparare il volto del soccorritore dalla proiezione di schegge e faville. Come altre dotazioni antincendio è frutto degli scambi di materiale operato da vari Corpi europei che hanno inviato materiale in supporto a questo Corpo che opera in condizioni così difficili, in particolare i pompieri scozzesi hanno inviato a Nablus mezzi, attrezzature e scorte ai fratelli palestinesi. Riporta sul frontale il blasone del Corpo, il classico casco con le asce incrociate e le scritte, in caratteri arabi ed occidentali, con la doppia bandiera palestinese sui lati, emblema di uno Stato non ancora riconosciuto da tutti i Paesi ma ben presente e vitale, nonostante tutto.

La prima fotografia ritrae il momento del 23 marzo 2025 in cui i mezzi di soccorso sono stati attaccati e crivellati di proiettili. La seconda ritrae mezzi di soccorso del Fire Department ed è tratta dalla loro pagina Facebook 

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