giovedì 13 novembre 2008

Il casco messicano di Città del Messico





Città del Messico essendo la capitale degli Stati Uniti del Messico corrisponde al Distretto Federale, centro politico, economico e culturale e sede dei poteri dell'Unione; nel caso in cui i questi poteri si spostassero in un'altra città, Città del Messico diventerebbe uno stato in più della federazione con il nome di Stato della Valle de Mexico. Il Distretto Federale rappresenta la quinta parte della popolazione nazionale, ed occupa una decima parte della Valle de Mexico, situata nel centro-sud del paese. Città del Messico è la città più popolata del paese e una delle maggiori al mondo, con una popolazione registrata di quasi nove milioni di persone. La zona metropolitana della città era abitata nel 2005 da circa 19.311.365 abitanti registrati, circa il 20% dell'intera popolazione nazionale. Per il 2007 si è stimata una popolazione di oltre 9.755.000 abitanti per la città, e quasi 24 milioni di abitanti per tutta la zona metropolitana. Secondo il rapporto Urbanistico dell’ONU la zona metropolitana di Città del Messico è l'agglomerato urbano più grande dell’emisfero occidentale e il secondo più grande del mondo dopo quello di Tokyo, in Giappone (vedi post sul casco di Tokyo). Le enormi dimensioni della città si caratterizzano con una longitudine di più di 50 Km (nord-sud) e una latitudine di 35 Km (est-ovest) con un’estensione territoriale di 1.500 chilometri quadrati. Città del Messico occupa l'ottavo posto nella classifica sulle città più ricche del mondo, conta più di 500 grattacieli; vi è uno stridente contrasto tra i quartieri sfarzosi e le bidonville periferiche dove gli abitanti si trascinano nella miseria più nera.

El Heroico Cuerpo de Bomberos dal 1887 protegge la città, la sua popolazione ed i beni e svolge servizio di soccorso tecnico su tutto il territorio del Distretto Federale. E’ organizzato in 12 stazioni, la Estación Central intitolata al glorioso "Comandante Leonardo del Frago", poi quelle de la Villa. Azcapotzalco, Macuba, Tacubaya, Tlalpan, Tláhuac, Cuajimalpa, Alvaro Obregón, Iztapalapa, Benito Juárez, Xaltocan. Oltre il 70% dei vigili del fuoco messicani sono volontari, che affiancano i pompieri professionisti e spesso li sostituiscono, particolarmente al di fuori delle grandi città; i pompieri professionisti guadagnano circa 800 pesos, meno di 50 euro al mese. Come nel resto del mondo i volontari svolgono il loro normale lavoro e in caso di emergenza rispondono alla chiamata abbandonando le loro occupazioni per correre al distaccamento, cambiarsi e saltare sul rosso camion ululante per accorrere dove c’è un’emergenza: per questa loro attività non possono essere discriminati, ed il datore di lavoro che li dovesse mai ostacolare incorrerebbe in gravi conseguenze.

Il casco in collezione è indubbiamente uno dei miei preferiti; la sua forma è assolutamente insolita, con l’enorme cresta con foro di aerazione in fronte, il largo paracollo ed il fregio in ottone. E’ nel colore nero per i vigili, mentre gli ufficiali lo avevano in dotazione bianco: è stato utilizzato negli anni dal 1970 al 1995, anno in cui ha iniziato ad essere affiancato da caschi di tipologia “americana”: questi ultimi hanno incontrato parecchie resistenze, stante la diffidenza verso il materiale “yankee”, ed i caschi di vecchia tipologia hanno resisitito tenacemente venendo passati da collega a collega fino quasi alla loro consunzione; è quindi abbastanza raro trovarne uno in condizioni eccellenti come questo. E’ privo di visiera protettiva, ha un interno confortevole ed il sottogola in nylon con mentoniera chiuso da bottoni automatici. Darth Vader, malvagio personaggio di Guerre Stellari ha decisamente preso spunto da questo casco per disegnare il suo...

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