venerdì 25 novembre 2011
Il casco cubano Cairns 770 dell'Avana
Pubblicato da
firehelmetcollection@gmail.com
Il casco che sto per descrivere viene da un Paese che racchiude in sé molte sfaccettature. Cuba è sole dei tropici, gente sorridente dentro macchine scassate e radio a tutto volume, case diroccate un tempo splendide; Cuba è un sogno, un’utopia, la speranza che tutto sia possibile calata dentro una povertà endemica ed un livello di libertà di opinione purtroppo ridotto, il tutto condito con il sorriso: sempre e comunque. Cuba è il posto dove i bambini studiano da 5 a 16 anni e spesso vanno all’Università; il sistema scolastico è eccellente e richiama studenti dall'estero. A Cuba le persone si ammalano pochissimo: ogni cubano infatti ha accesso gratuito a medici, infermieri, specialisti (chi ha visto il film “Sicko” di Michael Moore ricorderà la parte in cui si parla di questo Paese). A Cuba nessuno soffre la fame: il governo garantisce casa, lavoro e cibo a tutti i cittadini oltre ad un salario sociale minimo. Per alcuni è il rifugio del Demonio, luogo che ospita una dittatura molto severa, dove
l'accesso a Internet è ristretto per molti, dove dire che non si è d'accordo con papà Fidel può costare caro, mentre per altri è il Paradiso dove le persone vivono molto bene con molto poco. Io questo non lo posso giudicare, non essendoci purtroppo mai stato: del resto questo blog si occupa di parlare dei caschi dei pompieri e di chi li indossa. Onore quindi ai Bomberos cubani!
La Repubblica di Cuba è un arcipelago che comprende quasi 4200 isole e isolette dette "cayos" che circondano l'isola principale; è posto tra il Mar dei Caraibi, il Golfo del Messico e l'oceano Atlantico. Verso nord si trovano gli Stati Uniti e Bahamas, ad ovest il Messico, a sud le Isole Cayman e la Giamaica, e a sud-est Haiti. Dopo gli anni coloniali alle dipendenze della Spagna Cuba passò di fatto sotto il controllo degli Stati Uniti che durò fino al 1958, quando l'avvocato Fidel Castro riorganizzò dal Messico la lotta contro la dittatura insieme ad alcuni volontari, tra cui il medico argentino Ernesto Guevara, detto 'Che', "piccolino". Nel 1959 assunsero il potere, forti di un alto consenso popolare: in conseguenza della perdita del loro controllo sull’isola nel 1961 gli Stati Uniti per rappresaglia decretarono un embargo totale verso Cuba, costringendo l'isola a dipendere economicamente dall'Unione Sovietica e condannandola, di fatto, a vivere in povertà e ristrettezze. Il fallimento del sistema sovietico nei primi anni novanta ha determinato per Cuba una grave crisi economica di riflesso, ribattezzata “Periodo especial”, che ha richiesto grandissimi sforzi per essere sostenuta e che tuttora non risulta completamente superata.
I Bomberos di Cuba nacquero nel 1696 a Santa Clara e qui iniziarono a controllare ed estinguere gli incendi, primo embrione di un ottimo servizio antincendi che nel corso degli anni si diffuse in tutto il resto del Paese fino a giungere ai primi anni del secolo XIX; nel 1770 si ha il primo editto in cui il governo coloniale spagnolo descrive come impedire il divampare di un incendio, come evitare che si propaghi, come spegnerlo e con quali attrezzature, di cui deve essere dotato il locale Corpo dei pompieri. Queste sono ramponi. corde, asce, scale e pompe: nel 1795 troviamo la prima pompa a mano, spinta da schiavi provenienti dall’Africa. Da allora molto è cambiato, tranne che la sostanza qualitativa d'eccezione, anche visti i pochi mezzi a disposizione. Oggi il Corpo è militare e dipende dal Ministero dell’Interno; pompieri militari svolgono il periodo di ferma pluriennale nel Corpo, uscendone al termine della leva o raffermandosi per scalarne la gerarchia: anche qui vale la sostanziale parità con le donne che fanno questo mestiere senza problemi. Il CBC - Cuerpo Bomberos de Cuba - nel 2010 ha effettuato 2.700 servizi "speciali": il soccorso ad animali, il trasporto di malati molto pesanti, il soccorso ad alienati, l’apertura di porte e la bonifica dai nidi di imenotteri. In totale sono state 24.333 le prestazioni, tutte gratuite, che principalmente riguardano gli incendi e gli incidenti, percentualmente più frequenti nelle province de L’Avana, Santiago di Cuba, Villa Clara e Holguín. Gli effettivi del servizio costiero del Destacamento Especial de Rescate y Salvamento del CBC (Distaccamento Speciale di Soccorso e Salvamento) hanno salvato oltre 10 persone che stavano annegando nelle calde e trasparenti acque cubane. Il servizio di Prevenzione degli incendi del CBC ha parimenti effettuato 47.000 ispezioni in attività ed edifici a rischio di incendio contribuendo ad affrontare in anticipo i rischi pianificandone le soluzioni.
Il casco in collezione è il Cairns modello 770 detto “Philadelphia” dalla prima città che l’ha commissionato nel 1974 ed indossato fino agli anni scorsi; attualmente è fuori produzione soppiantato dai nuovi modelli. Questo è in plastica rossa e porta sul frontale lo stemma adesivo del Minint, Comando Rescate e Salvamento de l’Avana mentre sul retro in lettere adesive verdi c’è scritto “Comando”. Se il guscio è originale l’autarchia imposta dall'embargo ha fatto sì che al suo interno il casco abbia subito varie riparazioni artigianali. come la visiera che è rattoppata dove si aggancia ai sostegni; il sottogola è stato risistemato negli agganci; l’interno pimigenio è stato sostituito ed ora ne ospita uno preso chiaramente da un casco del blocco sovietico e fissato con filo di rame. Cionostante, anzi proprio per questo, è uno dei caschi più importanti che io possegga, dovuto alla sua estrema rarità, all'intensa vita operativa che ha passato ed a ciò che rappresenta per me il Paese da cui arriva. Hasta siempre!
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